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2ª parte - Cap. 01. NON SI PUO’ PARLARE DELLA NASCITA DI GESÙ SE NON SI PARLA PRIMA DI MARIA.

1.1 Per comprendere meglio Gesù bisogna comprendere meglio Maria: il suo ‘ruolo’ nel Progetto Creativo di Dio.

Il Credo - si sa - è il fondamento della Fede Cristiana: chi ‘non crede’ al Credo, anche fosse a una sola parte di esso, non può dirsi veramente cristiano.
Il Credo, recitato con ardente fede è di tale rilevanza spirituale da assumere persino in taluni casi una rilevanza come preghiera di protezione… esorcistica.
Nel primo ciclo di queste nostre ‘riflessioni’ sulla prima affermazione del Credo abbiamo ragionato insieme sulla esistenza di un Dio Creatore delle cose visibili (l’universo con la Terra) ed invisibili (gli angeli).
In questo secondo ciclo, svilupperemo la seconda delle 8 affermazioni di fede del Credo, così come sopra evidenziata.
I Vangeli non raccontano la vita di Gesù secondo l’impostazione storico-biografica che intendiamo noi ‘moderni’ ma – scritti e utilizzati dagli evangelisti e dagli apostoli per essere strumento di catechizzazione – rappresentano una sintesi di fatti e concetti riguardanti la sua predicazione che poi gli evangelizzatori si riservavano di sviluppare nella loro opera di diffusione della Dottrina cristiana, così come Gesù aveva raccomandato a tutti loro ed ai ‘futuri’: andate ed evangelizzate tutte le genti!
Dunque non vi è nei quattro Vangeli – almeno in buona parte dei casi – una consequenzialità degli avvenimenti né una descrizione delle più ampie circostanze in cui tanti episodi si verificarono, ma è invece nell’Opera scritta negli anni ’40 del secolo scorso dalla mistica Maria Valtorta: ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’1 che si rilevano biografia e consequenzialità spazio-logico-temporale, vale a dire un succedersi logico e coordinato degli avvenimenti che getta una luce veramente illuminante su tanti episodi evangelici non facilmente comprensibili.
Aspetti, questi, chiaramente desumibili dalle oltre 650 visioni contenute nell’Opera suddetta sulla vita di Gesù, dalla nascita di Maria SS. a quella di Gesù stesso, alla predicazione apostolica, Passione, Resurrezione ed Ascensione al Cielo.
Cosa rispondere tuttavia a tutti coloro che – leggendo questi miei commenti sulla vita di Gesù tratti dalle visioni valtortiane – vi troveranno episodi sconosciuti, non menzionati nei Vangeli?
Anche la mia, a maggior ragione perché modesta, verrà chiamata ‘un’opera malamente romanzata’ della vita di Gesù come quell’anonimo redattore dell’Osservatore romano volle commentare circa cinquant’anni fa la messa all’Indice dell’Opera della mistica, opera che tuttavia - tradotta in oltre venti lingue – si è silenziosamente diffusa con il ‘passa parola’ ed è ormai conosciuta e letta quasi con venerazione da moltissime persone, laici ed ecclesiastici insigni, in tutto il mondo?
   Risponderò a costoro con le parole e l’iperbole dell’evangelista Giovanni alla conclusione del suo Vangelo: se si fossero dovuti raccontare tutti gli episodi della vita di Gesù che gli apostoli avevano vissuto con Lui nei suoi tre anni di vita pubblica, forse non sarebbe bastato ‘il mondo intero’ a contenere i libri che si sarebbero dovuti scrivere.
Una volta avevo citato la frase di uno dei maggiori scrittori cattolici del nostro tempo, Vittorio Messori, il quale – avendo prodotto in maniera splendidamente prolifica molte opere di carattere storico-spirituale – aveva osservato che nella prima era contenuto in potenza tutto lo scibile delle successive che in definitiva non facevano altro che ampliare ulteriormente i concetti delle opere precedenti.
La frase non era esattamente questa ma questo ne era il senso.
Lo stesso – ma al contrario - succede a me che ho scritto molti libri di commento all’Opera di Maria Valtorta per cui in questo sintetico ciclo (una sorta di ‘Bignami’ di ripasso scolastico) riprenderò dei concetti che hanno invece trovato un ben maggiore approfondimento negli altri miei scritti.
Potrei però parlare di Gesù senza parlare prima della Madonna, la Madre perfetta che Lo ha messo al mondo?
Come sarebbe stato possibile al Verbo di Dio entrare nella Storia e divenire Carne-Gesù se Maria non avesse dato il suo ‘Sì’ permettendo l’Incarnazione e l’Avvio dell’Opera della Redenzione dell’Umanità?
Comincerò dunque con il parlare di Maria SS. perché il Dio Uno e Trino - volendo incarnarsi attraverso il suo Verbo Purissimo - non poteva farlo che in un seno senza Macchia, preservato cioè dalle conseguenze del Peccato originale compiuto dai primi due Progenitori.
Il primo uomo - come poi Maria SS. concepita ‘immacolata’, cioè priva di colpa d'origine - amava perché pieno di 'Grazia'.
La Grazia è Sapienza, la Sapienza è Dio, Dio è Amore.
L'uomo aveva in sé l'Amore ed amava, ma quando la Superbia, quel vapore che già si era condensato in Lucifero, si condensò nei Primi Due - ed essi, non paghi di avere praticamente tutto, vollero essere come Dio, come Lucifero – ecco che essi diventarono di fatto ribelli, usurpatori, e come ribelli ed usurpatori vennero cacciati dal Paradiso Terrestre.
Come dunque il primo uomo perse la Grazia - e quindi il diritto, per cominciare, a rimanere nel Paradiso terrestre, anticipazione di quello celeste - così i 'successivi' nascono senza la Grazia proprio a causa del Peccato originale e anche quando battezzati e quindi purificati della macchia possono nuovamente perdere la Grazia a causa dei peccati “attuali” che essi commettono andando contro la legge che Dio ha messo nei loro cuori, la legge dei dieci comandamenti.
Essi peccando per mancanza d'amore contro Dio e contro il prossimo e anche contro se stessi sono ad un tempo omicidi degli altri (dell'anima degli altri, grazie al saper odiare) e suicidi ad un tempo di se stessi perché uccidono la Grazia in sé, quella che rende l'Anima 'viva', quella che la mantiene figlia di Dio e che, una volta perduta, li fa figli di Satana.
Nella sua Misericordia – Misericordia coi primi due (perché avrebbe potuto mandarli subito all’Inferno assieme al loro ‘padre’) ma Misericordia anche per i successivi - Dio fece però la Promessa, la promessa di salvarci2: la promessa di Maria, già concepita nella sua mente ab-initio, pronta - come Anima - a discendere al giusto tempo per un concepimento in un  seno sulla terra – nel seno di una già umanamente santa, sua madre Anna - per santificare la terra accogliendo poi, con il suo libero arbitrio, l’Incarnazione) di un Dio che si sarebbe sacrificato per salvarci, che avrebbe dato la sua vita per ridarci la nostra: la vera Vita.
Un Dio che ci avrebbe dimostrato - con l'azione, per insegnarcelo - la vera sostanza dell'Amore che non è, no, dare la vita per gli amici - perché questa è generosità portata al massimo livello, altruismo, ancora venato da interesse umano - ma darla per i 'nemici', i nemici di Dio: non nemici perché lo crocefiggevano - ché la vita umana nulla vale se non per il fatto che essa è sofferenza e quindi mezzo di santificazione - ma perché nemici del proprio spirito, che è spirito infuso da Dio, creato da Dio a sua immagine e somiglianza.
Ecco spiegato in breve il ‘Progetto creativo’ di Dio. Non progetto sull’universo, fatto di materia, ma progetto sull’uomo, fatto di materia e spirito, che in spirito – se spirito di uomo giusto -  Dio vuole ritorni a sé.
In spirito dopo il primo giudizio, quello particolare, e con la carne glorificata (sempre se uomo ‘giusto’) dopo l’ultimo Giudizio: perché anche la carne dei Santi e Beati gioisca e venga ricompensata nella sua nuova gloria, gloria di carne martirizzata (e perciò superiore alla gloria che – se non avesse commesso il Peccato originale - avrebbe dovuto avere Adamo, che gloria non sarebbe stata perché 'donata' e quindi avuta senza merito) dalle sofferenze patite e superate nella vita terrena.
La ‘carne’, corrotta dal Peccato d'origine, corrotta da Satana per farci perdere la figliolanza di Dio, è stata infatti da Dio utilizzata per ridarci - attraverso la sofferenza, e quindi con più merito - la figliolanza rubataci, consentendoci di godere, nel Paradiso celeste, di una Gloria ancora maggiore: quella che spetta a coloro che sanno essere Martiri, martiri della vita, le cui sofferenze, le normali sofferenze, accettano e offrono, sull'Altare dell'Amore di Dio.

1.2 Maria: il Capolavoro della Creazione, l’Archetipo dell’Uomo perfetto, l’Antidoto al veleno di Satana.

L’insigne mariologo Gabriele Roschini quando parlava nelle sue Opere della Madonna sapeva certo molto bene quello che diceva e aveva definito Maria il ‘Capolavoro di Dio’.
Noi potremmo definirla ‘Capolavoro della Creazione’.
Ve lo spiego ancora qui, come prima, a modo mio, come spesso farò nei prossimi cicli di ‘riflessioni’.
Gesù è Sapienza, e nel Libro della Sapienza parla della Madre della Sapienza, cioè di Dio-Gesù.
Dio ‘pensò’ l’anima di Maria fin dal principio, prima ancora di porre mano alla Creazione, perché il Capolavoro della Creazione sarebbe stato Maria. 3
La sua futura nascita, la creazione perfetta, avrebbe da sola giustificato la creazione dell’uomo, creato perfetto ma poi invece volontariamente decaduto.
L’amore di Maria verso Dio, la sua Purezza, un’anima che da sola Lo avrebbe amato come tutti i Santi messi assieme, avrebbe poi giustificato da parte di Dio la decisione di non distruggere la razza umana, traditrice e ribelle, dopo il Peccato originale.
Tutte le bellezze della natura e dell’universo sono state fatte per l’uomo, perché alla ‘felicità’ di Dio non era certo necessario l’universo, poiché Dio bastava a se stesso.
Nonostante il fatto che dopo il Peccato originale la corruzione sia entrata nella natura e nell’uomo, che cominciò a conoscere la sofferenza e la morte, la vita merita sempre d’esser vissuta, e quindi l’aver concesso alla razza corrotta di perpetuarsi e di poter vedere le bellezze straordinarie della Natura è stato ancora un grande dono di Dio.
La Mente suprema ‘sapeva’, fin da prima della Creazione, che l’uomo sarebbe stato ‘omicida’ della propria anima e ‘ladro’ dei doni spirituali ricevuti da Dio e allora – Buona all’estremo – pensò, da prima che la Colpa fosse, al mezzo per annullare la Colpa: il Verbo-Gesù e allo strumento per rendere il mezzo operante: Maria, la cui anima venne quindi ‘vagheggiata’ in anticipo nel Pensiero sublime del Padre.
L’uomo – corrotto nello spirito – sarebbe diventato ‘carne’, e per salvare la ‘carne’ il Verbo avrebbe dovuto farsi Carne. Il Verbo incarnato avrebbe dovuto sublimare la ‘carne’ umana per portarla in Cielo.
Ma, per essere Carne, Dio-Figlio aveva bisogno di una Madre che lo generasse umanamente secondo la carne. E per essere Dio aveva bisogno che il Padre fosse Dio.
Ecco dunque Dio – ab aeterno – ‘concepirsi’ la Sposa che, secondo la ‘carne’, sarebbe stata Madre del Figlio.
La creazione dell’uomo, per come era stata concepita nella mente di Dio, avrebbe dovuto rappresentare la quintessenza della spiritualità e dell’amore.
La nostra mente si smarrirebbe se potesse pensare come sarebbe divenuta la specie dell’uomo se l’uomo non avesse cominciato invece a riprodursi secondo gli insegnamenti di Satana.
L’uomo perfetto si sarebbe riprodotto carnalmente, ma di un amore dal quale la sessualità come la intendiamo noi - e a maggior ragione la libidine e la lussuria - sarebbero state assenti.
Satana – per spregio a Dio che è Purezza assoluta – ha voluto degradare il concetto d’amore, portandolo ad un livello che – spiritualmente parlando – è sub-animale, perché l’animale copula ma lo fa ai soli fini del mantenimento della specie, per comando divino che così ha prescritto per la sua sopravvivenza.
Ma all’uomo e alla donna depravati da Satana – ecco la rivincita di Dio – Dio volle contrapporre l’Uomo per eccellenza: Gesù, nato da una Donna sovrasublimata da Dio, al punto che – grazie alla potenza di Dio – Ella avrebbe generato un Figlio senza alcuna cooperazione umana ma per un atto di volontà divina che l’avrebbe decretato a seguito del ‘Fiat’ della Vergine Maria.
Prima che Satana diventasse il Ribelle e il Corruttore della razza umana, egli era già il Vinto, da Maria, che avrebbe dato alla luce l’Uomo-Dio: il vertice della Perfezione.
Satana tolse però a Dio la gioia di esser Padre di tutti gli uomini, perché una parte di essi – nel proprio libero arbitrio – avrebbe preferito Satana come padre.
Sulla base del progetto di Satana i ‘figli di Dio’ avrebbero dovuto diventare tutti figli suoi, venendo loro preclusa - a causa del Peccato originale e dei peccati individuali successivi - la possibilità di un ritorno al Cielo che è Perfezione.
Grazie però a Maria, che seppe mantenersi Pura in un mondo depravato, dando vita di carne al Figlio di Dio, l’Umanità sarebbe stata invece riscattata e avrebbe conosciuto in quale modo avrebbe potuto - con un poco di buona volontà - ritrovare la strada del Cielo.
Se Satana aveva voluto vendicarsi di Dio - che l’aveva fatto cacciare dal Cielo - corrompendo la spiritualità dell’uomo perfetto, Dio si era però già preso in anticipo la sua rivincita su Satana pensando – ancor prima che Satana fosse il Ribelle – di portare la perfezione della creazione di Maria ad una superperfezione, creando l’Uomo per eccellenza, neanche originato da un casto abbraccio ma da divino amplesso di pensiero.
Il Battesimo leva la Colpa, ma della Ferita rimane la cicatrice che lascia il segno: la debolezza dell’uomo, i fomiti che lo spingerebbero continuamente verso l’errore, se Gesù non gli avesse messo a disposizione degli aiuti soprannaturali per aiutarlo nella sua battaglia.
Maria – nella quale invece la Colpa non è mai stata e nella quale soprattutto la Purezza si è sempre mantenuta intatta - rappresenta dunque la Creazione Perfetta, il vero ‘Uomo’, razza della quale i Primi Due sono stati, in definitiva, solo dei ‘prototipi’.
Maria fu dunque il ‘modello’, l’archetipo di tutte le creature, la creatura perfetta, degna di ospitare un Dio.
La Creazione fu fatta per Lei perché tutti gli uomini decaduti potessero trovare in Lei la Perfezione, perché da quella Perfezione sarebbe nato il Redentore, che avrebbe riscattato l’Umanità e dato vita – grazie al suo Sacrificio - al popolo dei ‘figli di Dio’.
Anche Eva era stata creata ‘perfetta’, immacolata, ma Dio – che vive fuori del Tempo e quindi conosce in anticipo il nostro ‘futuro’ che ci scegliamo liberamente - sapeva che nella sua libertà Eva avrebbe deciso di ascoltare la voce dell’Ingannatore.
Conoscendo dunque il ‘veleno’ che Satana avrebbe iniettato ad Eva e ad Adamo e, attraverso di essi, alla loro discendenza che avrebbe contratto per ‘contagio’ la stessa ‘malattia’, Dio preparò in anticipo l’antidoto, cioè Maria, ‘pensandola’ fin dall’inizio ma inviandola sulla terra, anima nel seno fecondo di sua mamma Anna, quando fossero stati maturi i tempi per la Redenzione, affinché da questo Capolavoro potesse nascere il Dio-Redentore che insegnasse all’uomo, che aveva dimenticato la sua origine spirituale, quale fosse il percorso da compiere per tornare alla Salvezza.

1.3 L’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele.

A quest’ultimo riguardo, l’evangelista Luca racconta4 che un Angelo del Signore era apparso nel Tempio di Gerusalemme al sacerdote Zaccaria, il marito di Elisabetta, per annunciare una prossima maternità di sua moglie: vale a dire la futura nascita di Giovanni Battista.
L’Angelo, anzi l’Arcangelo Gabriele, appare sei mesi dopo a Maria ed anche a Lei annuncia la prossima nascita di un figlio, spiegando - alla meravigliata fanciulla che dichiara di ‘non conoscere uomo’ - che nulla è impossibile a Dio e che – a comprova – la sua anziana parente Elisabetta, considerata sterile, aveva anch’ella concepito un figlio sei mesi prima, sia pur con umano coniugio.
Ovviamente – e direi, fortunatamente, per la realizzazione del progetto divino sulla ‘Redenzione’ dell’Umanità – Maria accetta di tutto cuore di sottomettersi alla volontà di Dio.
Maria5 stava filando del lino, nella sua stanzetta con una porta aperta sull’orto e chiusa da una tenda, mentre pace e silenzio aleggiano nella casetta.
Maria mentre fila, canta dolcemente un inno sacro, finché il suo canto si trasforma in preghiera per chiedere a Jahvè di mandare presto il suo Messia.
Tutta Israele lo attendeva con ansia in quel periodo, poiché il Profeta Daniele, circa cinque secoli prima, aveva fatto una famosa profezia detta ‘delle settanta settimane’ (di anni) che si sarebbero dovute attendere per la Venuta del Messia e quei tempi stavano ora per compiersi.6
La tenda ha un palpito come mossa da un vento, una luce vivida si diffonde all’improvviso nella stanza e nella luce si materializza un Angelo dall’aspetto d’uomo, ma un uomo dal corpo ‘glorificato’, come fosse fatto di una materia diversa e splendente.
L’Angelo si prostra, quindi le sorride e le parla: ‘Ave, Maria, Piena di Grazia’.
Maria – sorpresa da quella luce - ha un attimo di soprassalto quando vede l’Angelo inginocchiato davanti a lei con atteggiamento di devozione. Si alza di scatto addossandosi ad una parete. Lei intuisce trattarsi di una apparizione, ma di Satana o da parte di Dio?
L’Angelo la invita a non aver paura perché il Signore è con Lei, le si presenta e le parla ancora:
(...)
« Non temere, Maria! » ripete l'Arcangelo.
« Io sono Gabriele, l'Angelo di Dio. Il mio Signore mi ha mandato a te.
Non temere, perché tu hai trovato grazia presso Dio. Ed ora tu concepirai nel seno e partorirai un Figlio e gli porrai nome "Gesù". Questi sarà grande, sarà chiamato Figlio dell'Altissimo (e tale sarà in vero) e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe, e il suo Regno non avrà mai fine. Comprendi, o santa Vergine amata dal Signore, Figlia benedetta di Lui, chiamata ad esser Madre del suo Figlio, quale Figlio tu genererai?
« Come può avvenire questo se io non conosco uomo?  Forse che il Signore Iddio più non accoglie l'offerta della sua serva e non mi vuole vergine per amor di Lui?».
« Non per opera di uomo sarai Madre, o Maria. Tu sei l'eterna Vergine, la Santa di Dio. Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà. Perciò Santo si chiamerà Colui che nascerà da te, e Figlio di Dio. Tutto può il Signore Iddio nostro. Elisabetta, la sterile, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio che sarà il Profeta del tuo Figlio, colui che ne prepara le vie. Il Signore ha levato a questa il suo obbrobrio, e la sua memoria resterà nelle genti congiunta al nome tuo, come il nome della sua creatura a quello del tuo Santo, e fino alla fine dei secoli le genti vi chiameranno beate per la Grazia del Signore venuta a voi ed a te specialmente; venuta alle genti per mezzo tuo.
Elisabetta è nel suo sesto mese ed il suo peso la solleva al gaudio, e più la solleverà quando conoscerà la tua gioia.
Nulla è impossibile a Dio, Maria, piena di Grazia.  
Che devo dire al mio Signore? Non ti turbi pensiero di sorta. Egli tutelerà gli interessi tuoi se a Lui ti affidi. Il mondo, il Cielo, l'Eterno attendono la tua parola! ».
Maria, incrociando a sua volta le mani sul petto e curvandosi in un profondo inchino, dice: « Ecco l'ancella di Dio. Si faccia di me secondo la sua parola ».
L'Angelo sfavilla nella gioia.  Adora, poiché certo egli vede lo Spirito di Dio abbassarsi sulla Vergine curva nell'adesione, e poi scompare senza smuover tenda, ma lasciandola ben tirata sul Mistero santo.
La prossima seconda riflessione sarà dedicata a
2. NASCITA ED INFANZIA DI GESÙ


NOTE al Capitolo 01
1  Maria Valtorta: ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’, in 10 volumi – ed. CEV, Isola del Liri (FR)
2  Genesi 3, 14-15: “Allora il Signore disse al serpente: ‘Poiché tu hai fatto questo, sii maledetto fra tutti gli animali e tutte le bestie della campagna; striscerai sul tuo ventre e mangerai la polvere per tutti i giorni della tua vita! Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua discendenza e la sua; essa ti schiaccerà il capo e tu la insidierai al calcagno.
3  Cfr. Maria Valtorta, ‘L’Evangelo…’, Vol. I, Cap. 1: Pensiero di Introduzione. Dio volle un seno senza Macchia’ – ed CEV.
4  Lc 1
5  M.V.: ‘L’Evangelo…’ – Vol. I, Cap. 16 – Centro Ed. Valtortiano
6  Dn 9, 20-27
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