{"id":25918,"date":"2020-09-11T02:32:00","date_gmt":"2020-09-11T02:32:00","guid":{"rendered":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/2020\/09\/11\/in-che-modo-leresia-ecumenista-e-divenuta-una-virtu\/"},"modified":"2020-09-11T02:32:00","modified_gmt":"2020-09-11T02:32:00","slug":"in-che-modo-leresia-ecumenista-e-divenuta-una-virtu","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/2020\/09\/11\/in-che-modo-leresia-ecumenista-e-divenuta-una-virtu\/","title":{"rendered":"In che modo l’eresia ecumenista \u00e8 divenuta una virt\u00f9"},"content":{"rendered":"

I cattolici nati dopo il Concilio Vaticano II hanno sempre sentito parlare dell’ecumenismo come di una cosa bellissima, di una preclara virt\u00f9 cristiana: un magnifico sforzo di buona volont\u00e0 per comporre la frattura prodottasi fra le varie confessioni cristiane e riportare la Chiesa di Cristo alla sua doverosa concordia e unit\u00e0. Del resto quei cattolici, oggi relativamente giovani, hanno sempre udito magnificare il concetto del dialogo, e l’ecumenismo \u00e8 incomprensibile se si fa astrazione da questa propensione a dialogare che dal 1965, appunto, pare essere divenuta la nuova bussola della navicella di San Pietro. Ebbene, siamo spiacenti di dover dare uno scossone ai beati sonni di quei fiduciosi cattolici post-conciliari, ma ci corre l’obbligo di non lasciarli nell’esiziale errore in cui si trovano, ma ammonirli che l’ecumensimo, inteso alla maniera del dialogo, \u00e8 ed \u00e8 sempre stato considerato dalla vera Chiesa cattolica e dal suo autentico magistero, come una dottrina e una prassi intrinsecamente sbagliate, funeste, disastrose. Da esse occorre guardarsi bene, esercitando un’attenta vigilanza, perch\u00e9 coloro i quali le diffondono si servono di una strategia estremamente subdola e astuta per introdurle nella Chiesa senza che i fedeli e lo stesso clero si rendano conto della loro effettiva natura.<\/p>\n

La tendenza a promuovere un ecumenismo ingannevole e truffaldino \u00e8 divenuta forte a partire dalla crisi modernista, verificatasi tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo. I grandi papi guerrieri — guerrieri in senso spirituale — del Novecento, specialmente Pio X, Pio XI e Pio XII — hanno visto per tempo e hanno cercato di contrastare quella manovra, ispirata dalla massoneria che gi\u00e0 si stava infiltrando nei settori chiave della Chiesa, e, a partire da1958, dalla massoneria ebraica del B’nai B’rith, massima ispiratrice della rivoluzione conciliare, in particolare della Nostra aetate<\/em>, con l’attiva cooperazione di importanti personaggi del Concilio, come il cardinale Augustin Bea. Fra i documenti magisteriali pi\u00f9 autorevoli che hanno espresso una parola chiava, inequivoca e definitiva su questo falso ecumenismo va ricordata innanzitutto la lettera enciclica Mortalium animos<\/em> del papa Pio XI, pubblicata il 6 gennaio 1928, giorno dell’Epifania del Signore; sottotitolo Sulla difesa della verit\u00e0 rivelata da Ges\u00f9<\/em>. Invitiamo il lettore a prenderne visione nella sua interezza, consultando il sito ufficiale del Vaticano (../../../../../www.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19280106_mortalium-animos.html<\/a>), per farsene un’idea adeguata; qui, nei limiti che ci propiniamo adesso, ci limiteremo a riportarne alcuni passi maggiormente significativi.<\/p>\n

Ma dove, sotto l’apparenza di bene, si cela pi\u00f9 facilmente l’inganno, \u00e8 quando si tratta di promuovere l’unit\u00e0 fra tutti i cristiani. Non \u00e8 forse giusto — si va ripetendo — anzi non \u00e8 forse conforme al dovere che quanti invocano il nome di Cristo si astengano dalle reciproche recriminazioni e si stringano una buona volta con i vincoli della vicendevole carit\u00e0? E chi oserebbe dire che ama Cristo se non si adopera con tutte le forze ad eseguire il desiderio di Lui, che preg\u00f2 il Padre perch\u00e9 i suoi discepoli \u00ab\u00a0fossero una cosa sola\u00a0\u00bb? E lo stesso Ges\u00f9 Cristo non volle forse che i suoi discepoli si contrassegnassero e si distinguessero dagli altri per questa nota dell’amore vicendevole: \u00ab\u00a0In ci\u00f2 conosceranno tutti che siete miei discepoli se vi amerete l’un l’altro\u00bb? E volesse il Cielo, soggiungono, che tutti quanti i cristiani fossero \u00ab\u00a0una cosa sola\u00a0\u00bb; sarebbero assai pi\u00f9 forti nell’allontanare la peste dell’empiet\u00e0, la quale, serpeggiando e diffondendosi ogni giorno pi\u00f9, minaccia di travolgere il Vangelo. (…) Ma sotto queste insinuanti blandizie di parole si nasconde un errore assai grave che varrebbe a scalzare totalmente i fondamenti della fede cattolica. (…)<\/em><\/p>\n

I fautori di questa iniziativa quasi non finiscono di citare le parole di Cristo: \u00ab\u00a0Che tutti siano una cosa sola … Si far\u00e0 un solo ovile e un solo pastore\u00a0\u00bb, nel senso per\u00f2 che quelle parole esprimano un desiderio e una preghiera di Ges\u00f9 Cristo ancora inappagati. Essi sostengono infatti che l’unit\u00e0 della fede e del governo — nota distintiva della vera e unica Chiesa di Cristo — non sia quasi mai esistita prima d’ora, e neppure oggi esista; essa pu\u00f2 essere s\u00ec desiderata e forse in futuro potrebbe anche essere raggiunta mediante la buona volont\u00e0 dei fedeli, ma rimarrebbe, intanto, un puro ideale. (…) A tali condizioni \u00e8 chiaro che la Sede Apostolica non pu\u00f2 in nessun modo partecipare alle loro riunioni e che in nessun modo i cattolici possono aderire o prestare aiuto a siffatti tentativi; se ci\u00f2 facessero, darebbero autorit\u00e0 ad una falsa religione cristiana, assai lontana dall’unica Chiesa di Cristo. (…)<\/em><\/p>\n

Inoltre, l’Unigenito Figlio di Dio non solo comand\u00f2 ai suoi inviati di ammaestrare tutti i popoli, ma anche obblig\u00f2 tutti gli uomini a prestar fede alle verit\u00e0 che loro fossero annunziate \u00ab\u00a0dai testimoni preordinati da Dio\u00a0\u00bb, e al suo precetto aggiunse la sanzione \u00ab\u00a0Chi creder\u00e0 e sar\u00e0 battezzato, sar\u00e0 salvo; ma chi non creder\u00e0, sar\u00e0 condannato\u00a0\u00bb. Ma questo doppio comando di Cristo, da osservarsi necessariamente, d’insegnare cio\u00e8 e di credere per avere l’eterna salvezza, neppure si potrebbe comprendere se la Chiesa non proponesse intera e chiara la dottrina evangelica e non fosse immune da ogni pericolo di errore nell’insegnarla. (…). Potr\u00e0 sembrare che questi\u00a0pancristiani, tutti occupati nell’unire le chiese, tendano al fine nobilissimo di fomentare la carit\u00e0 fra tutti i cristiani; ma come mai potrebbe la carit\u00e0 riuscire in danno della fede? Nessuno certamente ignora che lo stesso apostolo della carit\u00e0, San Giovanni (il quale nel suo Vangelo pare abbia svelato i segreti del Cuore sacratissimo di Ges\u00f9 che sempre soleva inculcare ai discepoli il nuovo comandamento: \u00abAmatevi l’un l’altro\u00bb), ha vietato assolutamente di avere rapporti con coloro i quali non professano intera ed incorrotta la dottrina di Cristo: \u00abSe qualcuno viene da voi e non porta questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo nemmeno\u00bb. Quindi, appoggiandosi la carit\u00e0, come su fondamento, sulla fede integra e sincera, \u00e8 necessario che i discepoli di Cristo siano principalmente uniti dal vincolo dell’unit\u00e0 della fede. (…)<\/em><\/p>\n

Pertanto, Venerabili Fratelli, facilmente si comprende come questa Sede Apostolica non abbia mai permesso ai suoi fedeli d’intervenire ai congressi degli acattolici; infatti non si pu\u00f2 altrimenti favorire l’unit\u00e0 dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo, dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono: a quella sola vera Chiesa di Cristo che a tutti certamente \u00e8 manifesta e che, per volont\u00e0 del suo Fondatore, deve restare sempre quale Egli stesso la istitu\u00ec per la salvezza di tutti. (…) Orbene, in quest’unica Chiesa di Cristo nessuno si trova, nessuno vi resta senza riconoscere e accettare, con l’ubbidienza, la suprema autorit\u00e0 di Pietro e dei suoi legittimi successori. (…)<\/em><\/p>\n

Dunque alla Sede Apostolica, collocata in questa citt\u00e0 che i Pr\u00ecncipi degli Apostoli Pietro e Paolo consacrarono con il loro sangue; alla Sede \u00ab\u00a0radice e matrice della Chiesa cattolica\u00a0\u00bb, ritornino i figli dissidenti, non gi\u00e0 con l’idea e la speranza che la \u00ab\u00a0Chiesa del Dio vivo, colonna e sostegno della verit\u00e0\u00a0\u00bb faccia getto dell’integrit\u00e0 della fede e tolleri i loro errori, ma per sottomettersi al magistero e al governo di lei.<\/em><\/p>\n

Appare dunque perfettamente chiaro perch\u00e9 l’ecumenismo propugnato in questa forma \u00e8 un errore gravissimo: l’unit\u00e0 dei cristiani non pu\u00f2 essere restaurata al prezzo della Verit\u00e0, cio\u00e8 della sola dottrina veritiera, che \u00e8 quella custodita dalla Chiesa cattolica, sotto la guida del Sommo Pontefice (purch\u00e9, aggiungiamo noi, e non occorre spiegare perch\u00e9, il Sommo Pontefice sia veramente tale, cio\u00e8 sia stato legittimamente eletto). La Chiesa cattolica, bench\u00e9 mutilata dagli scismi, prima quello ortodosso, poi, assai pi\u00f9 grave, quello protestante, e bench\u00e9 perennemente assediata da nemici esterni ed interni, ossia gli eretici, che fin dai primi tempi hanno cercato di adulterarne la dottrina, custodisce tutta intera la vera dottrina, frutto della Rivelazione, la quale ha due sorgenti: la Scrittura e la Tradizione (mentre i protestanti rifiutano la Tradizione, ed \u00e8 per questo che rifiutano il culto mariano). Pertanto, per far passare il falso ecumenismo come uno sforzo legittimo, anzi meritorio, di ricomposizione della perduta unit\u00e0 dei cristiani, era necessario protestantizzare la Chiesa, o almeno una sua assise solenne, che si esprimesse su questa materia nella forma del magistero ufficiale. Il Concilio Vaticano II \u00e8 stato concepito, studiato e attuato a tale scopo, da quei teologi e da vescovi e cardinali non pi\u00f9 cattolici, se non formalmente, ma in realt\u00e0 affiliati alla massoneria, innamorati di Lutero e cos\u00ec pieni di sensi di colpa per il passato della Chiesa, e quasi di ripulsa e disgusto per la sua Tradizione (l’espressione non sembri eccessiva: siamo perfettamente coscienti che \u00e8 molto forte, ma la riteniamo oggettivamente veritiera) da volersi servire di qualsiasi mezzo, compresi l’inganno e la simulazione, per riuscire nell’intento di rivoluzionare da cima a fondo la Chiesa stessa, partendo dalla sua struttura gerarchica e finendo con la liturgia e la dottrina. Per dirne una: fu Giovanni XXIII, forzando il diritto canonico, ad accettare il ripudio degli schemi preparatori stesi dalla Curia e ad accettare che tutti i documenti venissero riscritti da zero dalle apposite commissioni conciliari, bench\u00e9 per una tale decisione non vi fosse la maggioranza necessaria dei due terzi; per poi esprimere in privato la sua soddisfazione, con le parole: Ora s\u00ec avremo il Concilio che avevamo desiderato<\/em>. Ci\u00f2 significa che egli fece lavorare per tre anni il cardinale Ottaviani e gli altri redattori degli schemi preparatori pur sapendo benissimo che quel lavoro sarebbe stato cestinato, perch\u00e9 era gi\u00e0 stabilito che fossero i vescovi progressisti e modernisti a dettare le linee guida del Concilio, e questo all’insaputa della maggioranza dei padri. Come definire una simile condotta se non in termini di calcolata perfidia e subdolo inganno? A Roma tutti, o quasi tutti, si aspettavano un Concilio che riaffermasse la verit\u00e0 di sempre, che condannasse il comunismo, che ribadisse il principio nulla salus extra Ecclesiam<\/em>; invece venne fuori un Concilio che strizzava l’occhio ai massoni, che guardava con benevolenza al comunismo, che abbracciava scismatici ed eretici senza condannare alcuno, senza dire che l’errore \u00e8 errore e la verit\u00e0 \u00e8 verit\u00e0, e che la Verit\u00e0 di Cristo non \u00e8 negoziabile, mai, a nessun patto e per nessuna ragione, per quanto ammantata di argomenti apparentemente nobili e disinteressati. Il tutto avvenne con la supervisione e la segreta ispirazione del B’nai B’rith, e col cardinale Bea a fare da tramite fra il giudaismo talmudico e il nuovo "cattolicesimo" modernista e rivoluzionario, che naturalmente non era pi\u00f9 cattolicesimo, ma questo non bisognava assolutamente dirlo e anzi bisognava far di tutto affinch\u00e9 i cattolici rimanessero, beati e tranquilli, nella loro illusione di essere pur sempre nel solco della Tradizione perenne. C’\u00e8 bisogno di dire che la Nostra aetate<\/em> fu concordata, a New York, nelle sue linee essenziali, fra ebrei e cattolici, ben prima che il documento finale venisse approvato e pubblicato il 28 ottobre 1965, ormai regnante il pontefice Paolo VI? Perfidia e inganno; oscuri maneggi alle spalle dei fedeli cattolici completamente ignari di quel che stava bollendo in pentola. A partire da quel momento, \u00e8 passato il principio che gli ebrei non hanno bisogno di convertirsi alla fede cattolica, perch\u00e9, in quanto "fratelli maggiori" in Abramo, hanno gi\u00e0 la "loro" Alleanza e la "loro" Promessa, e perci\u00f2, nonostante tutto (cio\u00e8 nonostante il piccolo dettaglio di aver ripudiato, maledetto e messo a morte Ges\u00f9 Cristo, odiato e perseguitato i suoi discepoli, e rinnegato per duemila anni il Vangelo) continuano a essere, ancora e sempre, il popolo eletto da Dio.<\/p>\n

Ma c’\u00e8 di pi\u00f9 e di peggio. Non solo il Concilio \u00e8 stato pensato e voluto essenzialmente per asservire il cattolicesimo all’ebraismo, il che non sarebbe stato possibile senza averlo artatamente democratizzato e protestantizzato, al fine di sminuire l’autorit\u00e0 del Pontefice e modificare dal basso, partendo dalla liturgia e la pastorale, la dottrina stessa. Non solo si \u00e8 attuato con l’inganno, sovvertendo le leggi canoniche e sorprendendo la buona fede di molti, perch\u00e9 i suoi documenti sono stati redatti volutamente con somma ambiguit\u00e0, in moda da poter poi dare ad essi un significato filo-protestante e filo-giudaico. In quei documenti \u00e8 stato anche sparso il seme pestilenziale delle dottrine cabalistiche, in modo da poter poi, con astuzia e pazienza, cogliere i frutti di un ulteriore snaturamento del cattolicesimo, nel senso di attuare un futuro culto sincretista, gnostico, massonico, al servizio di quel Nuovo Ordine Mondiale cui gi\u00e0 lavoravano gli stessi gruppi di potere che oggi, in questi mesi e in queste settimane della finta pandemia da Covid-19, vediamo venire gradualmente allo scoperto, sia pur con qualche minimo accorgimento e dissimulazione. Le apparenti stravaganze, peraltro scandalose e blasfeme, del signore argentino che si veste di bianco e si spaccia per Sommo Pontefice, ad esempio l’intronizzazione di un orrido idolo pagano nella basilica di San Pietro, trovano una spiegazione coerente e ragionevole solo se si tiene conto di questo fatto: che oggi si raccolgono i frutti di quei semi; e che le azioni autodistruttive messe in opera dal contro-clero dei Paglia, dei Sosa, dei Martin, sono la penultima tappa del disegno iniziato il 25 gennaio 1959, con l’annuncio del Concilio da parte del "papa buono" che aveva brigato a tutto campo per essere eletto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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