La chiesa spesso insegna che la sofferenza \u00e8 mandata da Dio,. Non \u00e8 vero che il Signore manda la sofferenza per il nostro bene. Dire che la sofferenza \u00e8 mandata per purificare i peccati \u00e8 una bestemmia! (…) Dio manda il male per il nostro bene, perch\u00e9 vuole insegnarci qualcosa, uno scopo. \u00c8 un’altra deformazione sul senso del male. (…) Dio manda il male per espiare i peccati ("con la tua sofferenza non vai pi\u00f9 in purgatorio"). (…) Molti preti dicono agli ammalati: offri le tue sofferenze. No! \u00e8 un grave errore<\/em>…<\/p>\nOltre a deformare, con malizia calcolata, l’insegnamento tradizionale della Chiesa sul significato del male e del dolore (che sono due cose ben diverse, ma che lo pseudo teologo tratta come se fossero una cosa sola), costui ha un’idea esclusivamente naturalista del male e quindi lo considera uno dei grandi nemici dell’uomo; con il che si preclude qualunque possibilit\u00e0 di penetrare il suo vero significato nel piano della Redenzione, a cominciare dalla Passione, Morte e Resurrezione del Signore Ges\u00f9 Cristo.<\/p>\n
Ecco invece cosa scriveva nel suo diario una grande santa "nascosta" del XX secolo, suor Faustina Kowalska (1905-1938), la cui vita, esteriormente poverissima, e tutt’altro che segnata dal successo o dalla fama, secondo le categorie umane, \u00e8 contraddistinta da una quantit\u00e0 impressionante di grazie spirituali, che si manifestarono sotto forma di rivelazioni, visioni, stigmate nascoste, partecipazione alle sofferenze di Ges\u00f9 Cristo, nonch\u00e9 nel dono della profezia, nella conoscenza delle anime, nella ubiquit\u00e0, nel contatto vivo con Dio, la Madonna, gli Angeli, i Santi e le anime del Purgatorio, infine con il fidanzamento e lo sposalizio mistico con Cristo (in: Maria Winowska, L’icona dell’Amore misericordioso<\/em>; titolo originale: L’Ic\u00f4ne du Christ misericordieux. Message de Soeur Faustine<\/em>, Parigi, 1973; traduzione dal francese di Maria Giovanna Muzj, Roma, Edizioni Paoline, 1981, pp. 188-189; 204-205):<\/p>\nA un certo momento, dopo la Comunione, udii queste parole: "Tu sei la nostra dimora", e nello stessi istante sentii la presenza della Santissima Trinit\u00e0: del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Mi sentivo tempio di Dio, mi sentivo figlia del Padre. Non so spiegare il tutto, ma lo spirito intende bene la cosa. […]<\/em><\/p>\nLa sera dello stesso giorno provai nell’anima una grande nostalgia di Dio. Attualmente non o vedo come per il passato con gli occhi del corpo, ma lo sento senza comprenderlo. Ci\u00f2 mi d\u00e0 nostalgia e mi procura un martorio indescrivibile. Agonizzo per il desiderio di possederlo, in modo da potermi immergere in lui nei secoli; il mio spirito aspira a lui con tutte le forze, non vi \u00e8 alcuna cosa al mondo che i possa consolare. […]<\/em><\/p>\nUna sera, allorch\u00e9 dalla mia cella guardai il cielo e vidi lo splendido firmamento, tempestato di stelle e con la luna, si accese all’improvviso nell’anima mia un fuoco di amore inconcepibile per il mio Creatore e, non essendo in grado di sopportare la nostalgia di lui, mi prostrai faccia a terra e… piansi ad alta voce. A un tratto mi tocc\u00f2 l’Angelo custode e mi disse: "Il Signore mi ordina di dirti che ti alzi da terra". Lo feci all’istante, ma l’anima mia non fu consolata: la nostalgia di Dio mi afferrava ancora pi\u00f9 forte. […]<\/em><\/p>\nO Santissima Trinit\u00e0, Dio sempiterno, l’anima mia si immerge nella bellezza, i secoli non sono nulla al tuo cospetto, tu sei sempre lo stesso. Oh, quant’\u00e8 grande la tua maest\u00e0, Ges\u00f9! Qual \u00e8 il motivo per cui nascondi la tua maest\u00e0, per cui hai lasciato il tuo trono nel cielo e dimori con noi? Il Signore mi ha risposto: Figlia mia, \u00e8 l’amore che mi ha condotto, \u00e8 l’amore che i trattiene. Figlia mia, se tu sapessi quale grande premio acquista e riceve un atto di puro amore per me, morresti di gioia. Lo dico affinch\u00e9 tu ti unisca continuamente a me mediante l’amore, perch\u00e9 questo \u00e8 lo scopo della vita dell’anima tua… Quando ti abbassi al cospetto della mia maest\u00e0, \u00e8 proprio allora che ti inseguo con le mie grazie e che uso l’onnipotenza per innalzarti. […]<\/em><\/p>\nL’intimo dell’anima mia \u00e8 come un mondo grande e meraviglioso nel quale Dio dimora in me. Nessuno vi ha accesso all’infuori di Dio. All’inizio di questa vita con Dio mi penetravano amore e accecamento: il suo fulgore mi accecava e pensavo che egli non fosse nel mio cuore; ma tuttavia erano questi i momenti in cui Dio operava nella mia anima, mentre l’amore diventava pi\u00f9 puro e pi\u00f9 forte. Il Signore condusse la mia volont\u00e0 alla pi\u00f9 stretta unione con la sua santa volont\u00e0. Nessuno potr\u00e0 capire quanto sto vivendo in questo meraviglioso palazzo dell’anima mia, dove dimora costantemente col mio diletto. Nessuna cosa esteriore m’impedisce di vivere con Dio. Anche se usassi le parole pi\u00f9 forti, esse non esprimerebbero neppure l’ombra di come l’anima mia sia inebriata di felicit\u00e0 e di amore inconcepibile; amore cos\u00ec grande e puro come la fonte dalla quale esso scaturisce, cio\u00e8 Dio stesso. L’anima \u00e8 talmente penetrata da parte a parte dal Signore che lo sento fisicamente. Anche il corpo prende parte a questa gioia. Sebbene accada che il soffio di Dio varii nella medesima anima, questo soffio proviene tuttavia dalla stessa fonte<\/em>.<\/p>\nNessuno potr\u00e0 capire quanto sto vivendo in questo meraviglioso palazzo dell’anima mia<\/em>: sono parole molto simili a quelle con cui un’altra gradi sisma mistica e santa, Teresa d’Avila, racconta, nel suo Castello interiore<\/em>, la propria esperienza diretta e immediata del divino. Ma sono parole che gli spiriti gretti, terreni, materialisti, non capiranno mai. Non ha forse osato scrivere, il cardinale J\u00f4ao Braz de Aviz, presidente della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Societ\u00e0 di vita consacrata nell’istruzione intitolata Ecclesia Sponsae Imago<\/em> (\u00a7 88) che<\/p>\nla chiamata a rendere testimonianza all’amore verginale, sponsale e fecondo della Chiesa verso Cristo non \u00e8 riducibile al segno della integrit\u00e0 fisica, e che l’aver custodito il proprio corpo nella perfetta continenza o l’aver vissuto in modo esemplare la virt\u00f9 della castit\u00e0, pur rivestendo grande importanza in ordine al discernimento, non costituiscono requisiti determinanti in assenza dei quali non sia possibile ammettere alla consacrazione<\/em>,<\/p>\ne cio\u00e8, detto con parole pi\u00f9 franche e un po’ meno truffaldine, che non occorre essere realmente vergini, come lo era santa Faustina Kowalska, per appartenere all’Ordo Virginum<\/em>? Al che ha fatto seguire (nel \u00a7 89) il consiglio che una donna, prima di fare la scelta della verginit\u00e0 innanzi a Dio, farebbe bene a consultare uno psicologo, perch\u00e9 — ma questo il cardinale non lo dice: lui appartiene a quella mala razza che tira il sasso e nasconde la mano — forse le manca qualche rotella. Perci\u00f2 si nasconde dietro frasi involute, untuose e melliflue, degne del peggior prosa barocca, come questa:<\/p>\nSe, infatti, la vocazione alla verginit\u00e0 consacrata, in quanto frutto di un particolare dono di Dio, e il suo discernimento finale eccedono le competenze specifiche della psicologia, queste ultime possono essere integrate nel quadro globale del discernimento e della formazione, sia per una valutazione pi\u00f9 sicura della situazione psichica della aspirante o della candidata e delle sue attitudini a rispondere alla vocazione, sia per un ulteriore aiuto nella sua crescita umana.<\/em><\/p>\nAnche se il concetto \u00e8 solo implicito, in pratica si tratta di questo: secondo il cardinale, se una ragazza vuol consacrare a Dio la sua verginit\u00e0, ci sono buone probabilit\u00e0 che soffra di qualche disturbo psichico; e per sincerarsene, la cosa migliore che si possa fare \u00e8, appunto, che si sottoponga ad una bella visita psichiatrica. E se qualcuno pensasse che stiamo esagerando e che siamo, noi, maliziosi, sappia, se per caso non lo sapesse, che nella chiesa di Bergoglio \u00e8 gi\u00e0 in atto la seguente pratica, per esempio negli Stati Uniti: se un sacerdote si esprime in termini negativi sul peccato di sodomia, se osa mettere in dubbio che si possa essere felicemente cristiani e felicemente gay, felicemente preti e felicemente invertiti, i vescovi progressisti lo costringono a sottoporsi a una bella visita psichiatrica. Un po’ come avveniva nell’Unione Sovietica ai tempi del compagno Stalin, se qualcuno si permetteva di dubitare delle meraviglie del socialismo reale: evidentemente, per Bergoglio e i suoi tirapiedi, chi non condivide la svolta omoeretica, chi non aderisce alla lobby gay e ai circoli gay-friendly che infestano la vera Chiesa cattolica, deve essere un malato di mente, e perci\u00f2 merita un trattamento specialistico.<\/p>\n
E non ha forse osato scrivere, il signore argentino che indegnamente occupa la cattedra di Pietro, nell’esortazione apostolica Gaudete et exusultate<\/em> (ma come sono zuccherosi, zeffirelliani, i titoli dei documenti di "Francesco"; e come potrebbe essere diversamente, se lui \u00e8 "Francesco", cio\u00e8 l’alter ego<\/em> del Poverello di Assisi?), nel \u00a7 26, che non \u00e8 sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attivit\u00e0, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio<\/em>? Ora, si rileggano le frasi del diario di santa Faustina Kowalska: \u00e8 chiaro che costei doveva essere una persona profondamente malata, visto che amava il silenzio e aveva scelto il convento, ci\u00f2 che equivale ad "evitare l’incontro con l’altro". Quanto al fatto di desiderare il riposo e respingere l’attivit\u00e0, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio<\/em>, a noi risulta che suor Faustina Kowalska, come tanti altri Santi e Sante contemplativi (ma i Santi sono tutti dei contemplativi, dato che contemplano Dio!) non sottovalutava affatto il servizio; e nei tredici anni della sua vita da religiosa fu portinaia, giardiniera, cuoca, obbedendo con docilit\u00e0 agli ordini della superiora e alle indicazioni del suo direttore spirituale, mantenendosi sempre umile e riservata e osservando scrupolosamente la regola della sua congregazione, quella delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Non si credeva speciale, non si sognava di mettersi in mostra. Non cercava i riflettori, non scriveva sui giornali, non pontificava da radio e televisioni, come Enzo Bianchi e tanti altri simili a lui. E non inseguiva gli applausi e l’approvazione del mondo, come il signore argentino. Prima di entrare in convento, per mantenere se stessa e aiutare la famiglia, aveva fatto la domestica. Quando mor\u00ec, si vide che non possedeva nemmeno un messalino personale. Anche se ci sono delle impressionanti convergenze fra le sue esperienze mistiche e quelle di grandi Santi o le speculazioni dei maggiori teologi, lei a quelle verit\u00e0 era giunta da sola; o meglio, ci era arrivata con la grazia di Dio. Perch\u00e9 Dio innalza gli umili e i semplici, ma si nega ai superbi e ai vanagloriosi…<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Molti credono che i Santi siano una categoria umana speciale, una categoria a parte; s’immaginano che Santi si nasca, o quasi; e che insomma per essere [\u2026]<\/span><\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":30170,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_jetpack_memberships_contains_paid_content":false,"footnotes":""},"categories":[69],"tags":[109,117,157,245],"class_list":["post-25866","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-morale-e-spiritualita","tag-chiesa-cattolica","tag-dio","tag-gesu-cristo","tag-santi"],"jetpack_featured_media_url":"https:../../../../fides-et-ratio.it/wp-content/uploads/2023/10/categoria-morale-e-spiritualita.jpg","jetpack_sharing_enabled":true,"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/25866","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https_3A//fides-et-ratio.it/wp-json/wp/v2/comments@post=25866"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/25866\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/fides-et-ratio.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/30170"}],"wp:attachment":[{"href":"https_3A//fides-et-ratio.it/wp-json/wp/v2/media@parent=25866"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https_3A//fides-et-ratio.it/wp-json/wp/v2/categories@post=25866"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https_3A//fides-et-ratio.it/wp-json/wp/v2/tags@post=25866"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}