130 - VALTORTAVOX

Parole di vita ETERNA
TEMATICHE
OPERE
VIDEO
Vai ai contenuti

Parabola dei FIGLI CHE RITORNANO

«[…] Un padre aveva molti figli. Taluni erano sempre vissuti in stretto contatto con lui; altri, per ragioni diverse, erano stati relativamente più lontani dal padre. Ma però, sapendo i desideri paterni, nonostante gli fossero lontani, potevano agire come se egli fosse presente. Altri ancora, perché ancor più lontani, e fin dal primo giorno della loro nascita allevati fra servi che parlavano altre lingue e avevano altri usi, si sforzavano a servire il padre per quel poco che, più per istinto che per sapere, conoscevano a lui gradito. Un giorno il padre, che non ignorava come, nonostante i suoi ordini, i suoi servi si fossero astenuti da far conoscere i pensieri del padre a questi lontani, perché nel loro orgoglio li riputavano inferiori, disamati sol perché non coabitanti col padre, volle radunare tutta la sua prole. E la chiamò a sé. Ebbene, credete voi che giudicasse per linea di umano diritto, dando il possesso dei beni soltanto a quelli che erano stati sempre nella sua casa, o quanto meno lontani non tanto da impedir loro di sapere i suoi ordini e desideri? Egli anzi seguì tutt’altro concetto e, osservando le azioni di quelli che erano stati giusti per amore del padre, conosciuto soltanto di nome, e lo avevano onorato con tutte le loro azioni, li chiamò a sé vicino dicendo: “Doppio merito il vostro di esser giusti, poiché lo foste per sola volontà vostra e senza aiuti. Venite e circondatemi. Ne avete ben diritto! I primi mi hanno sempre avuto e ogni loro azione era regolata dal mio consiglio e premiata dal mio sorriso. Voi avete dovuto agire solo per fede ed amore. Venite. Ché nella mia casa è pronto il vostro posto, è pronto da tempo, ed ai miei occhi non costituisce differenza l’esser sempre stati della casa o l’esser stati lontani; ma differenza hanno le azioni che, vicini o lontani da me, i miei figli hanno compiuto”. […]»
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 501.2

Spiegazione

«[…] la sua spiegazione è questa: che scribi o farisei, viventi intorno al Tempio, possono non essere nel Giorno eterno nella Casa di Dio, e che molti, che sono tanto lontani da sapere soltanto succintamente le cose di Dio, potranno essere allora nel suo seno. Perché ciò che dà il Regno è la volontà dell’uomo tesa all’ubbidienza a Dio, e non il cumulo di pratiche e di scienza.
Fate dunque quanto vi ho spiegato ieri. Fatelo senza eccessivo timore che paralizza, fatelo senza calcolo di sfuggire con ciò al castigo. Fatelo perciò soltanto per amore a Dio, che vi ha creati per amarvi ed essere amato da voi. E avrete posto nella Casa paterna».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 501.2

Copyright © Fondazione Erede di Maria Valtorta onlus

Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
Torna ai contenuti