
La FARINA e la BIANCHERIA (Maria)
«[…] Mi ha mandato tua Madre a
dirti che fra poco è l’ora del cibo. Il pane sta per essere sfornato.
Ho imparato a farlo io… Che bello! E ho imparato a imbiancare la tela, e
sul pane e sulla tela tua Madre mi ha fatto altre due parabole».
«Ah! sì? Che ha detto?».
«Che
io sono come una farina ancor col buratto, ma la tua bontà mi depura,
la tua grazia mi lavora e il tuo apostolato mi forma, il tuo amore mi
cuoce e da brutta farina mescolata a tanta crusca finirò, se mi lascerò
lavorare da Te, ad essere farina da ostie, farina e pane di sacrificio,
buono per l’altare. E sulla tela che era scura, oleosa, ruvida, e che
dopo tanta erba borit e mortificazione di colpi si è pulita e fatta
morbida, ora il sole metterà i suoi raggi, e bianca diventerà… E ha
detto che così il Sole di Dio farà di me, se io starò sempre sotto al
Sole e accetterò lavaggi e anche mortificazioni per diventare degna del
Re dei re, di Te, mio Signore. Che belle cose che imparo… Mi pare un
sogno… Bello! Bello! Bello! Tutto bello qui… Non mandarmi via,
Signore!».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 434.6/7
Copyright © Fondazione Erede di Maria Valtorta onlus