115 - VALTORTAVOX

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L’argilla nelle mani del vasaio

[…] Gesù guarda con pietà quelle  teste brizzolate o canute affatto e risponde: «Geremia vi ha detto che  avverrà di coloro che al lampo del corruccio divino rispondono con  aumento di peccato, che la pietà divina prendono come prova di debolezza  da parte di Dio. Perché Dio non si irride, o figli. Voi, come disse  l’Eterno per bocca di Geremia, siete come l’argilla nelle mani del  vasaio, come argilla sono coloro che si credono potenti, come argilla  gli abitanti di questo luogo e quelli della reggia. Non c’è potenza  umana che possa resistere a Dio. E, se l’argilla resiste al vasaio e  vuole prendere forme strane, orribili, il vasaio riduce il già fatto di  nuovo in pugno di argilla e rimodella il suo vaso, finché esso si  persuade che il più forte è il vasaio e non si arrende al suo volere. E  ancora può accadere che il vaso vada a pezzi perché si ostina a non  lasciarsi modellare, perché rifiuta l’acqua con cui il vasaio lo bagna  per poterlo modellare senza crepe. E allora il vasaio getta l’argilla  riottosa, i cocci inutili, inlavorabili, nelle immondezze, e prende  argilla nuova e la plasma nella forma che gli sembra meglio.
Non  dice così il Profeta, narrando il simbolo del vasaio e del vaso  d’argilla? Così dice. E, ripetendo le parole del Signore, dice: “Così,  come l’argilla è in mano del vasaio, così tu sei, o Israele, in mano di  Dio”. E aggiunge il Signore, per avviso ai riottosi, che solo la  penitenza e il pentimento al rimprovero di Dio possono far modificare il  decreto di Dio di punizione verso il popolo ribelle.
Israele non si  è pentito. Perciò le minacce di Dio si sono accanite una e dieci volte  su Israele. Israele neppure ora si pente, ora che non un profeta, ma più  che un profeta parla a Israele. E Dio, che ha avuto per Israele la  suprema misericordia e mi ha mandato, ora vi dice: “Poiché non date  ascolto alla mia stessa Voce, Io mi pentirò del bene che vi ho fatto e  preparerò contro voi la sventura”. Ed Io, che la Misericordia sono,  anche sapendo di disperdere inutilmente la mia voce, grido a Israele:  “Ciascuno torni indietro dalla sua cattiva strada. Rendete ognuno retta  la vostra condotta e le vostre tendenze. Perché almeno, quando il  disegno di Dio si compirà per la Nazione colpevole, i migliori fra essa,  nella perdita generale dei beni, della libertà, dell’unione, conservino  lo spirito libero dalla colpa, unito a Dio, e non perdano i beni eterni  così come avranno perduto i beni terreni”.
Le visioni dei profeti  non sono senza uno scopo: quello di avvisare gli uomini di ciò che può  avvenire. E detto è, dalla figura del vaso d’argilla cotta, spezzato al  cospetto del popolo, cosa attende le città e i regni che non si  arrendono al Signore, e…».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 413.2

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