112 - VALTORTAVOX

Parole di vita ETERNA
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La parabola del seme di palma

«[…] Ora udite. Cosa è la fede? Pari ad un duro seme di palma è talora minuscola, formata di una breve frase: “Dio c’è”, nutrita di una sola asserzione: “Io l’ho visto”. Così come fu quella di Abramo in Me per le parole dei tre saggi d’Oriente. Così come fu quella del nostro popolo, dai più lontani patriarchi, trasmessa l’un l’altro, da Adamo ai posteri, da Adamo, peccatore, ma che fu creduto quando disse: “Dio c’è, e noi ci siamo perché Egli ci ha creati. Ed io l’ho conosciuto”. Così come fu quella, sempre più perfetta perché sempre più rivelata, che venne in seguito, e ci è retaggio, fulgente di manifestazioni divine, di apparizioni angeliche, di luci dello Spirito. Sempre semi minuscoli rispetto all’Infinito. Minuscoli semi. Ma gettando radici, fendendo la scorza dura della animalità coi suoi dubbi e le sue tendenze, trionfando sulle erbe nocive delle passioni, dei peccati, sulle muffe degli avvilimenti, sui tarli dei vizi, su tutto, si alza nei cuori, cresce, si slancia al sole, al cielo, sale, sale… finché si libera dalla restrizione della carne e si fonde a Dio, nella sua conoscenza perfetta, nel completo possesso, oltre la vita e la morte, nella vera Vita.
Chi possiede la fede possiede la via della Vita. Chi sa credere non erra. Vede, riconosce, serve il Signore ed ha salvezza eterna. Per lui è vitale il Decalogo, e ogni ordine di esso è una gemma di cui si orna la sua futura corona. Per lui è salute la promessa del Redentore. Morto è già il credente da avanti che Io fossi sulla Terra? Non importa. La sua fede lo eguaglia a quelli che ora mi avvicinano con amore e fede. I giusti trapassati presto giubileranno, perché la loro fede sta per avere il premio. Io andrò, dopo aver compiuto la volontà del Padre mio, e dirò: “Venite!”, e tutti coloro che sono morti nella fede saliranno con Me nel Regno del Signore.
Imitate nella fede le palme delle vostre terre, nate da piccolo seme, ma così forti nel voler crescere, e nel crescere così diritte, dimentiche del suolo ma innamorate del sole, degli astri, del cielo. Abbiate fede in Me. Sappiate credere ciò che troppo pochi in Israele credono, ed Io vi prometto il possesso del Regno celeste, per il perdono della colpa d’origine e per la giusta ricompensa a tutti coloro che praticano la mia dottrina, che è la dolcissima perfezione del perfetto Decalogo di Dio.
Io resterò fra voi oggi e domani, che è il sabato sacro, e partirò all’alba del giorno dopo il sabato. Chi è afflitto venga a Me! Chi è dubbioso venga a Me! Chi vuole la Vita venga a Me! Senza timore, perché Io sono la Misericordia e l’Amore».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 390.7/8

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Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
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