105 - VALTORTAVOX

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La PORTA CHIUSA

[…] Un altro di Rama chiede: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
«Se  l’uomo sapesse condursi con rispetto verso se stesso e con amore  reverenziale a Dio, tutti gli uomini si salverebbero, come Dio lo  desidera. Ma l’uomo non procede così. E, come uno stolto, si trastulla  con l’orpello invece di prendere l’oro vero. Siate generosi nel volere  il Bene. Vi costa? In questo è il merito. Sforzatevi di entrare per la  porta stretta. L’altra, ben larga e ornata, è una seduzione di Satana  per traviarvi. Quella del Cielo è stretta, bassa, nuda e scabra. Per  passarvi occorre essere agili, leggeri, senza pompa e senza materialità.  Occorre essere spirituali per poterlo fare. Altrimenti, venuta l’ora  della morte, non riuscirete a varcarla. E in verità si vedranno molti  che cercheranno di entrarvi senza potervi riuscire, tanto sono obesi di  materialità, infronzolati di pompe mondane, irrigiditi da una crosta di  peccato, incapaci a piegarsi per la superbia che fa loro da scheletro. E  verrà allora il Padrone del Regno a chiudere la porta, e quelli fuori,  quelli che non avranno potuto entrare al tempo giusto, stando fuori  busseranno all’uscio gridando: “Signore, aprici. Ci siamo anche noi”. Ma  Egli dirà: “In verità Io non vi conosco, né so da dove venite”. Ed  essi: “Ma come? Non ti ricordi di noi? Noi abbiamo mangiato e bevuto con  Te e noi ti abbiamo ascoltato quando Tu insegnavi nelle nostre piazze”.  Ma Egli risponderà: “In verità Io non vi riconosco. Più vi guardo e più  mi apparite fatti sazi di ciò che Io ho dichiarato cibo impuro. In  verità più Io vi scruto e più vedo che voi non siete della mia famiglia.  In verità, ecco, ora vedo di chi siete figli e sudditi: dell’Altro.  Avete per padre Satana, per madre la Carne, per nutrice la Superbia, per  servo l’Odio, per tesoro avete il peccato, per gemme i vizi. Sul vostro  cuore è scritto: ‘Egoismo’. Le vostre mani sono sporche delle rapine  fatte ai fratelli. Via di qui! Lontani da Me, voi tutti, operatori di  iniquità”. E allora, mentre dal profondo dei Cieli verranno fulgidi di  gloria Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti e giusti del Regno di  Dio, essi, quelli che non hanno avuto amore ma egoismo, non sacrificio  ma mollezza, saranno cacciati lontano, confinati al luogo dove il pianto  è eterno e dove non c’è che terrore. E i risorti gloriosi, venuti da  oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, si aduneranno  alla mensa nuziale dell’Agnello, Re del Regno di Dio. E si vedrà allora  che molti che parvero i “minimi” nell’esercito della Terra saranno i  primi nella cittadinanza del Regno. E così pure vedranno che non tutti i  potenti d’Israele sono potenti in Cielo, e non tutti gli eletti dal  Cristo alla sorte di suoi servi hanno saputo meritare di essere eletti  alla mensa nuziale. Ma bensì vedranno che molti, creduti “i primi”,  saranno non solo ultimi, ma non saranno neppure ultimi. Perché molti  sono i chiamati, ma pochi quelli che dell’elezione sanno farsi una vera  gloria».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 363.7

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