
La DRAMMA PERDUTA
Gesù inizia a parlare: «Una donna aveva dieci
dramme nella sua borsa. Ma in un movimento la borsa le cadde dal seno,
aprendosi, e le monete ruzzolarono per terra. Ella le raccolse con
l’aiuto delle vicine presenti e le contò. Erano nove. La decima era
introvabile. Dato che era prossima la sera e la luce mancava, la donna
accese la lampada, la posò al suolo e presa una scopa si dette a scopare
attentamente per vedere se era ruzzolata lontano dal luogo dove era
caduta. Ma la dramma non si trovava. Le amiche se ne andarono stanche di
ricerche. La donna spostò allora il cassapanco, la scansia, il cofano
pesante, smosse le anfore e gli orcioli posati nella nicchia del muro.
Ma la dramma non si trovava. Allora si pose carponi e cercò nel mucchio
delle spazzature, messo contro la porta di casa, per vedere se la dramma
era rotolata fuori di casa mescolandosi agli avanzi delle verdure. E
trovò infine la dramma tutta sporca, sepolta quasi dalle spazzature
ricadute su di essa.
La donna giubilante la prese, la lavò,
l’asciugò. Era più bella di prima, ora. E la mostrò alle vicine che
chiamò di nuovo a gran voce, e che si erano ritirate dopo averla aiutata
nelle prime ricerche, dicendo: “Ecco! Vedete? Voi mi consigliavate di
non faticare più. Ma io ho insistito e ho ritrovato la dramma perduta.
Rallegratevi perciò con me che non ho avuto il dolore di perdere uno
solo dei miei tesori”.
Anche il Maestro vostro, e con Lui i suoi apostoli, fa come la donna della parabola. […]»
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 241.7/8
Spiegazione
«[…]
Egli (il Maestro) sa che un movimento può far cadere un tesoro. Ogni
anima è un tesoro e Satana, che è astioso di Dio, provoca i mal
movimenti per fare cadere le povere anime. C’è chi nella caduta si ferma
presso la borsa, ossia va poco lontano dalla Legge di Dio che raccoglie
le anime nella salvaguardia dei comandamenti. E c’è chi va più lontano,
ossia si allontana più ancora da Dio e dalla sua Legge. C’è infine chi
rotola fino nelle spazzature, nelle lordure, nel fango. E là finirebbe a
perire con l’essere arso nei fuochi eterni, così come le immondezze
vengono arse in luoghi acconci.
Il Maestro lo sa e cerca
instancabile le monete perdute. Le cerca in ogni luogo, con amore. Sono i
suoi tesori. E non si stanca e non si ripugna di nulla. Ma fruga,
fruga, smuove, spazza, finché trova. E trovato che abbia, lava l’anima
ritrovata col suo perdono e chiama gli amici, tutto il Paradiso e tutti i
buoni della Terra, e dice: “Rallegratevi con Me perché ho trovato ciò
che si era smarrito, ed è più bello di prima perché il mio perdono lo fa
nuovo”.
In verità vi dico che si fa molta festa in Cielo e
giubilano gli angeli di Dio e i buoni della Terra per un peccatore che
si converte. In verità vi dico che non c’è cosa più bella delle lacrime
del pentimento. In verità vi dico che solo i demoni non sanno, non
possono giubilare per questa conversione che è un trionfo di Dio. E
anche vi dico che il modo come un uomo accoglie la conversione di un
peccatore è misura della sua bontà e della sua unione con Dio. […]»
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 241.8
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