
L'AMICO INSISTENTE
«[…] Quando sarete nel Cielo vi nutrirete
soltanto di Dio. La beatitudine sarà il vostro cibo. Ma qui ancora
abbisognate di pane. E siete i pargoli di Dio. Giusto dunque dire:
“Padre, dacci il pane”.
Avete timore di non essere ascoltati? Oh,
no! Considerate. Se uno di voi ha un amico e, accorgendosi di essere
privo di pane per sfamare un altro amico o un parente, giunto da lui
sulla fine della seconda vigilia, va ad esso dicendo: “Amico, prestami
tre pani perché m’è venuto un ospite e non ho che dargli da mangiare”,
può mai sentirsi rispondere dal di dentro della casa: “Non mi dare noia
perché ho già chiuso l’uscio e assicurati i battenti e i miei figli
dormono già al mio fianco. Non posso alzarmi e darti quanto vuoi”? No.
Se egli si è rivolto ad un vero amico e se insiste, avrà ciò
che chiede. L’avrebbe anche se colui a cui si è rivolto fosse un amico
poco buono. Lo avrebbe per la sua insistenza, perché il richiesto di tal
favore, pur di non essere più importunato, si affretterà a dargliene
quanti ne vuole. […]»
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 203.10
Spiegazione
«[…]
Ma voi, pregando il Padre, non vi rivolgete ad un amico della Terra, ma
vi rivolgete all’Amico perfetto che è il Padre del Cielo. Perciò Io vi
dico: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, picchiate e vi sarà
aperto”. Infatti a chi chiede viene dato, chi cerca finisce col
trovare, e a chi bussa si apre la porta.
Chi fra i figli degli
uomini si vede porre in mano un sasso se chiede al proprio padre un
pane? E chi si vede dare un serpente al posto di un pesce arrostito?
Delinquente sarebbe quel padre se così facesse alla propria prole. Già
l’ho detto e lo ripeto per persuadervi a sensi di bontà e di fiducia.
Come dunque uno di sana mente non darebbe uno scorpione al posto di un
uovo, con quale maggiore bontà non vi darà Dio ciò che chiedete! Poiché
Egli è buono, mentre voi, più o meno, malvagi siete. Chiedete dunque con
amore umile e figliale il vostro pane al Padre. […]»
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 203.10
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