
Parabola sulla CONVERSIONE dei CUORI
Gesù si mette in cammino fra i discepoli pensierosi.
«Che pensate? Non abbiate timore né per Me, né per voi.
Siamo passati per la Decapoli e la Perea, e ovunque abbiamo visto agricoltori all’opera nei campi. Dove la terra era ancora sotto le stoppie e le gramigne, arida, dura, ingombra di piante parassite che i venti d’estate avevano portato e seminato rapendone i semi alle desolazioni desertiche. Erano i campi dei pigri e dei gaudenti. Altrove la terra era già aperta dal vomere e mondata, col fuoco e con la mano, da pietre, rovi e gramigne. E ciò che prima era male, ossia le inutili piante, ecco che con la purificazione del fuoco e del taglio si erano mutate in bene: in concime, in sali utili alla fecondazione. La terra avrà pianto sotto il dolore della lama che la apriva e frugava e sotto il morso del fuoco che la scorreva sulle ferite. Ma riderà più bella a primavera, dicendo: “L’uomo mi ha torturata per darmi questa opulenta messe che mi fa bella”. E questi erano i campi dei volonterosi. Altrove ancora la terra era già soffice, monda anche dalle ceneri, un vero letto nuziale per gli sponsali della zolla col seme e per il fecondo connubio che dà tanta gloria di spighe. Ed erano i campi dei generosi fino alla perfezione dell’operosità.
Or bene, uguale è dei cuori. Io sono il Vomere e la mia parola è Fuoco. Per preparare al trionfo eterno.
Vi è chi, pigro o gaudente, ancor non mi chiede, non mi vuole, si appaga del suo vizio, delle passioni malvagie, che paiono veste di verde e di fiori e sono triboli e spine che lacerano a morte lo spirito, lo legano e ne fanno fascina per i fuochi della Geenna. Per ora Decapoli e Perea sono così… e non quelle sole. Non mi si chiede miracoli perché non si vuole il taglio della parola e l’ardore del fuoco. Ma verrà la loro ora. Altrove vi è chi accetta questo taglio e questo ardore, e pensa: “È penoso. Ma mi purifica e mi farà fertile al Bene”. Sono quelli che, seppure non hanno l’eroismo di fare , lasciano che Io faccia. Il primo passo nella mia via. Vi sono infine quelli che aiutano col loro solerte, diuturno lavoro, il mio lavoro, e non camminano, ma volano sulla strada di Dio. Questi sono i discepoli fedeli: voi e gli altri che sono sparsi per Israele».
L’Evangelo come mi è stato rivelato , 111.4
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