057 - VALTORTAVOX

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L'ALBERO di FICO che HA VOLUTO SOPRAVVIVERE

«Quando a primavera  tutto fiorisce, l’uomo del campo dice, contento: “Avrò molto frutto”. E  giubila in cuor suo per questa speranza. Ma dalla primavera all’autunno,  dal mese dei fiori a quello delle frutta, quanti giorni, quanti venti, e  piogge, e sole, e burrasche hanno da passare, e talora guerra o  crudeltà di potenti, e malattie delle piante, e talora malattia  dell’uomo del campo, per cui — non più scalzate e rincalzate, irrigate,  potate, sorrette, pulite — le piante, promettenti gran frutto,  intristiscono e muoiono o totalmente o nel loro raccolto!
Voi mi  seguite. Voi mi amate. Voi, come piante a primavera, vi ornate di  propositi e di amore. Veramente Israele in quest’alba del mio apostolato  è come le nostre dolci campagne nel luminoso mese di nisam. Ma udite.  Come arsione di siccità, verrà Satana a bruciarvi col suo alito che mi  invidia. Verrà il mondo col suo vento gelato a ghiacciare il vostro  fiorire. Verranno le passioni come burrasche. Verrà il tedio come  pioggia ostinata. Tutti i nemici miei e vostri verranno per isterilire  ciò che dovrebbe venire da questa santa vostra tendenza a fiorire in  Dio. Io ve ne avverto, perché so.
Ma tutto allor sarà perso, quando  Io, come agricoltore malato — più che malato, morto — più non potrò dare  a voi parole e miracoli? No. Io semino e coltivo sinché è il mio tempo.  Poi su voi crescerà e maturerà, se voi farete buona guardia.
Guardate  quel fico della casa di Simone di Giona. Chi lo piantò non trovò il  punto giusto e propizio. Messo a dimora presso l’umido muro di  settentrione, sarebbe morto se da sé stesso non avesse voluto tutelarsi  per vivere. Ed ha cercato sole e luce. Eccolo là, tutto piegato, ma  forte e fiero, che beve dall’aurora il sole, e se ne fa succo per i suoi  cento e cento e cento dolci frutti. Si è difeso da sé. Ha detto: “Il  Creatore m’ha voluto per dar gioia e cibo all’uomo. Io voglio che il suo  volere abbia a compagno il mio!”. Un fico! Una pianta senza parola!  Senza anima! E voi, figli di Dio, figli dell’uomo, sarete da meno della  legnosa pianta?
Fate buona guardia per dar frutti di vita eterna. Io  vi coltivo, e per ultimo vi darò un succo che più potente non ne esiste.  Non fate, non fate che Satana rida sulle rovine del mio lavoro, del mio  sacrificio e della vostra anima. Cercate la luce. Cercate il sole.  Cercate la forza. Cercate la vita. Io sono Vita, Forza, Sole, Luce di  chi mi ama. Qui sono per portare voi là da dove Io sono venuto. Qui  parlo per chiamarvi tutti e additarvi la Legge dai dieci comandi che  dànno la vita eterna. E con consiglio d’amore vi dico: “Amate Dio e il  prossimo”. Condizione prima per compiere tutto ogni altro bene. Il più  santo dei dieci comandi santi. Amate. Coloro che ameranno, in Dio, Dio e  prossimo, e per il Signore Iddio, avranno in Terra e in Cielo la pace  per loro tenda e per loro corona».
L’Evangelo come mi è stato rivelato, 65.1

Estratto da «L'Evangelo come mi è stato rivelato»
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