Apo-08 - VALTORTAVOX

Parole di vita ETERNA
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LEGGE ► DANIELA CIAVONI


La Terra seguirà la bestia e metterà a morte i santi che non adorano la bestia della Terra”. La prima delle manifestazioni dell’Anticristo. Che è “della terra” perché nega Dio, nega tutto ciò che è da Dio perché cade in idolatria per ciò che non è Dio ma anzi è contro Dio, e sopprime la legge divina e la sostituisce con la sua che non è neppur più legge morale naturale, e tenta persino cancellarne il ricordo nelle creature, e conculca e uccide chi non vuol divenire malvagio, miscredente, antidio.
La bestia che divora gli agnelli per strappare a Dio quanto più può dei suoi figli. Eppure ecco che questo tempo vede l’orrore di ministri di chiese separate, che pur si vogliono chiamare “cristiane”, dare ossequio di adesione alle parole e ai voleri della bestia della Terra, a questa mostruosità che combatte il Cristo, dare venerazione a quest’idolo ideologico, corrompente e spietato, senza esserne costretti come coloro che sono sudditi là dove esso regna, e senza riflettere che, ove regnasse ovunque, anche essi verrebbero prima o poi divorati, torturati, privati delle libertà più sacre dell’individuo libero, fin della libertà di pensiero. Ma da 20 secoli ecco che il Cristo le ha indicate queste deviazioni e le cause di esse.
Qui vi è operosità e pazienza, ma “si è abbandonata la primiera carità” e perciò è divenuta più debole o è morta del tutto la vita in Dio, perché ove non è carità non è Dio, né vita di Dio nella persona, né vita della persona in Dio. Là vi è invece amore alle ricchezze della vita, ossia alla salute e alla vita, mentre coloro che vogliono servire Gesù Cristo devono non avere amore alla vita materiale, devono non temere e non sfuggire le persecuzioni, ma consumarle, ove occorra, sino alla morte, perché così fece il Cristo e perché chi perde la vita per servirlo lo possiederà in maniera speciale in Cielo.
In altri luoghi vi è chi è debole verso i colpevoli di eresia, o di dottrina e vita imperfette. E ciò per non crearsi dei nemici. No. Quando nel giardino della Chiesa militante si vedono sorgere piante malvagie, o malate, o di mal’esempio alle altre, occorre mondarle delle parti malate, innestarle e, se respingono l’innesto che le farebbe buone, saperle anche recidere alla base. Meglio una pianta di meno che dei tossici per tutte! Meglio esser perseguitati, meglio rimanere senza amici, al permettere che i nemici o i servi inutili guastino altre anime e che Dio si allontani perché vede che un suo pastore preferisce l’amicizia con dei capretti alla sua santissima.
Altrove vi è chi crede di più ai falsi profeti, voci impure che satana eccita a parlare e che la legge della Chiesa condanna, ed è condanna per tutti coloro che, essendo cattolici, le ascoltano, queste voci sataniche parlanti col mezzo delle tavole parlanti o degli spiritisti, voci parlanti per ingannare, sedurre, traviare, staccare dalla Chiesa.
Solo gli spiriti di luce sono veritieri e sono guide buone. Ma essi non vengono mai, dico mai, per imposizione umana, né abbisognano di speciali apparati per manifestarsi. Dio li manda quando vuole, a chi vuole. E sono gli unici che dicano la verità. Gli altri, in tutte le loro manifestazioni, sono menzogna. Perché sono manifestazioni di satanismo, e satana non è che Menzogna. Quanto viene da queste voci, anche se, apparentemente, sembra parlino parole buone, è sempre sottilmente inquinato di errore. Parlano per staccare dalla Chiesa dicendo che non è necessaria per comunicare con Dio. Parlano per insinuare teorie false sulla rincarnazione, su un sistema di evoluzione delle anime, per successive vite, che è assolutamente falso. Parlano suggerendo soluzioni scientifiche alle più luminose manifestazioni dell’Onnipotenza divina, che tutto creò dal nulla.
Povera scienza che vuol essere solo “scienza”, e respinge la Sapienza! La scienza può confermare la Sapienza, ma non può abolirla. Ove l’abolisce spegne un oceano di luce confortevole per le anime e per gli intelletti umani.
Guai a chi spegne questa luce! Simile al gesto d’un folle tiranno che, per odio o per delirio, mini e polverizzi una città o un tempio, è questo di costoro che, per amore eccessivo alla scienza, quasi un culto ad essa — mentre è la Sapienza che va amata, ascoltata e creduta perché viene dal “Padre delle Luci nel quale non c’è variazione né ombra di mutamento”, il quale è Spirito di Verità e di Amore e vuole che noi si sia nutriti di verità per amare sempre più perfettamente, e vuole che si veda per meglio conoscere, meglio servire, meglio amare — polverizzano l’edificio della semplice e candida Fede, o quanto meno molte parti di esso. Le principali.
Ma scardinate che siano le fondamenta e i muri maestri, si può reggere più un edificio? No. E quando per l’umana sete di apparire dotti e moderni, progrediti secondo i tempi, si levano alle basi dell’edificio della fede le pietre angolari, dichiarate non più consone al momento attuale, puerili, inammissibili, favole che non possono più essere accettate, che avviene? Che molto crolla, facendo vittime, molto resta rovinato e deturpato, molto, che era luminosamente bello, si fa foscamente e fumosamente ornato di povere luci umane che, coi loro fumi, offuscano i lumi celesti e creano interrogativi nelle anime sbalordite, interrogativi che la scienza non soddisfa e che la Sapienza non riesce più a distruggere, e creano vuoti che nulla riesce a colmare. Un mondo di pura fede crolla. E le macie dei loro sillogismi, deduzioni e ricerche non colmano il vuoto che si è prodotto.
Impugnare la verità conosciuta è un peccato contro lo Spirito Santo. Ed è detto che “lo Spirito Santo educatore fugge la finzione, si tien lungi dai pensieri insensati e si ritira al sopravvenire dell’iniquità”. E quale iniquità più grande di quella di dedurre che Dio, l’Onnipotente, ha dovuto attendere spontanee evoluzioni per creare il suo capolavoro che è l’uomo? Quale pensiero più insensato di quello di colui che pensa che Dio sia stato impotente a creare direttamente l’opera più bella della sua creazione?
La verità di tutto è nel Libro. Perché è parola scritta per ispirazione della Sapienza, ossia di Dio. Ogni altra cosa è finzione, è immaginazione, è deduzione umana. Uno solo non sbaglia mai: Dio. L’uomo, anche il più santo, o il più dotto in cultura umana, può sempre errare quando parla o agisce da “uomo”, ossia quando non è mosso dallo Spirito Santo, quando non è illuminato dalla Luce-Gesù, quando toglie lo sguardo dal Padre-Dio non vedendolo più in tutte le sue opere.
Anche la scienza può esser buona e utile. Dio ha dato l’intelletto all’uomo con fine buono e perché lo usi. Ma il 90% degli uomini non lo usano sempre a fine buono. E gli scienziati, in numero anche superiore al 90%, non lo usano a fine buono.
Perché ciò? Perché per seguire ed inseguire vie e chimere umane perdono di vista Dio e la sua Legge. Sì, anche se in apparenza lo ser­vono, e gli dànno culto esteriore, e anche, sì, un relativo culto interiore, e sono convinti di onorarlo, in verità non lo vedono più lumi­nosamente, né vedono luminosamente gli eterni precetti d’amore. Non vivono più la vita di Dio, che è vita d’amore. Se vivessero que­sta vita, se vedessero luminosamente Dio e la sua Legge, come po­trebbero usare il loro intelletto per distruggere con le loro scientifi­che deduzioni la semplice fede dei “piccoli” e con le loro scientifi­che scoperte l’esistenza di tante vite umane, di intere città, e mina­re persino tutto il globo terracqueo col turbare l’equilibrio, l’ordine degli elementi, delle leggi cosmiche, messo da Dio, e che da millenni fa sì che la Terra viva e produca vite vegetali e animali senza uscire dalla sua orbita, senza spostarsi dal suo asse, evitando così catacli­smi apocalittici?
Ma più grande delitto è distruggere la semplice fede dei “piccoli”, è distruggere nelle masse la persuasione che Dio è quel Padre amoroso che ha cura persino degli uccelli e dei fiori del campo, e ascolta ed esaudisce le richieste che i figli suoi gli fanno con preghiera piena di fede.
Come può più l’uomo credere semplicemente se, in nome della scienza e col suffragio di incerte prove scientifiche, voi scardinate le fondamenta della Rivelazione contenuta nel Libro? Come può più l’uomo credere che Dio è potente, è amoroso, è Padre che ha cura dei suoi figli se, in grazia delle vostre scoperte, l’uomo è percosso da castighi — no, non castighi, perché da tutte le leggi umane è castigato il malvagio, mentre i vostri mezzi di distruzione colpiscono un numero smisurato di non malvagi — se l’uomo è torturato sino ad impazzirne o morirne di terrore o di ferite, ridotto a non avere più neppure la tana che Dio concede agli animali anche feroci, il cibo e le vesti concessi agli uccelli e ai fiori del campo?
Il delitto più grande! Distruggere la fede e la fiducia. La fede nelle verità della Rivelazione. La fiducia nella bontà e onnipotenza divina. La prima distruzione fa crollare tutto un mondo di cose credute e che erano incentivo potente a vivere da figli di Dio, cancella tutto un poema luminoso che celebra le bontà infinite del Signore. La seconda fa sì che l’uomo, sconfortato dalle esperienze vissute, dica: “A che vale pregare, sacrificarsi, vivere da giusti, se poi si è ugualmente percossi così?”. È il dubbio che sorge! È il conseguente rilassamento della fede, dei costumi! È la preghiera abbandonata! È la disperazione, talora! Ecco i frutti della scienza disgiunta dalla Sapienza.
I frutti del maledetto albero della scienza, non reso buono dall’innesto della Sapienza. Volete tutto conoscere, tutto investigare, tutto spiegare. Ma l’intelletto dell’uomo, e specie dell’uomo decaduto, intelletto leso per la Colpa d’origine, intelletto leso per la concupiscenza mentale, non può tutto conoscere. Anche Adamo, pur essendo stato fatto “re” di tutto il creato, aveva ricevuto un divieto: “Non mangiare del frutto dell’albero della scienza del bene e del male, perché quel giorno che ne mangerai morrai”. Non ubbidì, volle tutto conoscere, e morì prima nella Grazia, poi nella carne. Anche ora troppi, avendo di fronte i due alberi — quello che dà la Vita, ossia Gesù-Redentore-Salvatore-Parola che dà la Vita eterna, e l’albero della scienza che dà frutti generalmente di morte — tendono la mano a questo e non a quello, gustano di questo e non di quello, e si dànno la morte, e dànno la morte.
Tutta colpevole la scienza? No. Come nessun uomo è totalmente malvagio e perennemente malvagio, così la scienza non è sempre e tutta malvagia e colpevole. Vi sono scienziati che usano il loro sapere ad opere di bene. Altri che, pervenuti a scoperte di mezzi omicidi, le distruggono, preferendo rinunciare alla gloria umana, che a loro verrebbe per tale scoperta, pur di risparmiare nuovi flagelli all’umanità. Altri ai quali, perché sono veramente cristiani, lo studio scientifico aumenta la religione, aumenta le virtù soprannaturali e morali.
Costoro sono benedetti da Dio e benefattori dell’Umanità. E andrebbero imitati da tutti gli altri. Invece no. Ascoltati, presi per suffragio delle loro deduzioni, sono gli altri scienziati, quelli che tutto scrutano e spiegano umanamente, vedendo tutto col loro occhio umano, materiale, che guarda in basso, guarda la Terra e i suoi segreti, come fanno gli animali e peggio di essi. Perché in verità si direbbe che gli animali, molti di essi, sappiano lodare le cose, almeno le cose belle del Creato, le cose buone, grati al sole che li scalda, all’acqua che li disseta, ai frutti della Terra che li sfamano, all’uomo che li ama, molto meglio degli uomini.
L’uomo, creatura ragionevole, dotata di spirito e di vita soprannaturale, dovrebbe saper guardare in alto, al Cielo, a Dio. Purificare la sua pupilla e il suo sapere attraverso la contemplazione delle opere divine, attraverso alla fede che Egli le ha fatte, vedere il segno incancellabile che esse tutte portano impresso e che le testifica fatte da Dio.
Religione e fede, religione e carità, rendono attivamente buono l’investigare umano. Privo di queste forze spirituali, o avendo queste forze in misura non perfetta, l’investigare umano cade in errore, e trae altri in errore, e in indebolimento o morte della fede.
Per apparire attuali, consoni ai tempi, che in verità non sono certo tempi da elogiarsi, non respingete le luci, tutte le luci che vi vengono direttamente dalla Rivelazione, dalla Sapienza, e indirettamente dall’investigare sapiente di scienziati cristiani che si sono innalzati a Dio per poter penetrare anche nei misteri del mondo, ma penetrarvi con spirito buono onde conoscerne la verità, verità che conferma l’opera di Dio e a Lui ne dà lode. Non prendete invece, per apparire attuali e consoni ai tempi, quelle “profondità di satana”, come sono dette nell’Apocalisse c.II v.24, o quanto meno “del mondo”, le quali non sono conformi alla Rivelazione, per spiegare quanto è, ed è unicamente per onnipotenza e opera divina.
Eventuali violazioni ai DIRITTI d'AUTORE, se DEBITAMENTE SEGNALATE a ezio1944@gmail.com - VERRANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE
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